Wednesday, March 31, 2021

SPECIALE ASSASINIO DI G. FLOYD: I NOVE MINUTI DI AGONIA DI GEORGE FLOYD PRIMA DI MORIRE!

A volte non esistono parole che possano parlare o dire qualsiasi cosa piu' di un'immagine e quel grido straziante che ancora egeggia nelle nostre menti: " I can't breathe" ...


MINNEAPOLIS - La faccia schiacciata dal ginocchio sul collo di un ormai immobilizato ed agoniante George Floyd che grida, I can't breathe ... I can't breathe (che tradotto sarebbe, non respiro ... non respiro n.d.r.) mentre quello che doveva essere un tutore della legge gli scarica invece tutto il peso del suo corpo sul collo ed a guardarlo, nella foto originale scattata dai molti passanti con i telefonini, sembra quasi indifferente, anzi, addirittura divertito.

Questo non fa onore ai polizziotti che fanno il loro dovere e che a volte muiono anche per salvare i civili che hanno giurato di difendere anche a costo della vita, il giorno in cui hanno indossato la divisa, ma questo indecoroso assassino, non rende onore al corpo della polizia americana, ormai, troppe volte coinvolte in atteggiamenti ed abusi di potere che non rendono giustizia ai molti, per fortuna, colleghi che invece il loro dovere lo fanno ...

Circa nove lunghissimi minuti (per l'essatezza 8 minuti e 46 secondi n.d.r.) prima che l'agonizzante Floyd avrebbe poi trovato la morte, forse a quel punto un sollievo visto che, propabilmente, visto il modo in cui impregava di non riuscire piu' a respirare e che nessuno, anche tra i colleghi di quell'infamante assasino che poliziotto proprio non lo si puo' e non lo si deve chiamare.

Commoventi sono state le parole del reverendo, insieme ai familiari ed agli amici della vittima, che ha detto ai microfoni aperti all'ascolto del mondo intero, fuori dall'aula di giustizia dove era iniziato il processo all'assasino di George Floyd.

Concludendo, non penso che questa volta ci sia la solita assoluzione per il garante della legge, visto che anche la difesa ha faticato, e non poco, per difenderlo dall'accusa di omicidio che potrebbe costargli anche l'ergastolo (come minimo se posso aggiungere un pensiero personale) e che, questa volta, in quell'aula di giustizia ci sono gli occhi e le orecchie del mondo intero che si aspettano, come aveva detto il reverendo nel suo discorso alla stampa, assiepata fuori dal tribunale, prima di inginocchiarsi ed invitare tutti i presenti a farlo per otto minuti e 46 secondi, l'esatto tempo che e' passato prima che Mr Floyd spirasse, per poi pronunciare queste parole al mondo intero:

NO JUSTICE ... NO PEACE!

NOTA: Ovvero no giustizia ... no pace.

che suona semplicemente cosi', questa volta non staremo a guardare, e, facendo mente locale quando in un altro incidente simile che aveva visto la polizia americana ancora una volta protagonista in negativo con un'altro Afro-Americano brutalmente assalito ma senza che ci scappasse il morto quella volta (sotto la vecchia amministrazione Trump n.d.r.), aveva scatenato disordini in moltissime citta' americane, facendo nascere il movimento BLM (Black Lives Matter) con il simbolico gesto dell'inghinocchiarsi cosa che sarebbe dilagato anche nello sport (con la famosa polemica di Trump prima di un incontro di American Football) diventando il simbolo del riscatto delle minorita' etniche che vivono sia negli Stati Uniti d'America come nel resto del mondo.

Speriamo ora che la giustizia faccia il proprio corso e che l'esito finale sia, questa volta, quello giusto.

Articolo di C. La Motta

No comments:

Post a Comment

Postbest